in quest’articolo conoscerai la REGOLA D’ORO per rendere la stampa 3D profittevole per la tua azienda
La stragrande maggioranza delle aziende italiane, ovvero l’86, 9%, secondo il Mise, non ha mosso un solo passo verso la rivoluzione dell’industria 4.0, compresa la stampa 3D.
Anche se l’additive manufacturing sta diventando l’asso nella manica del successo e della ricchezza per moltissime aziende, come la Ford, ci sono ancora molti imprenditori che non riescono a fare dei passi avanti verso questa nuova tecnologia e rimangono fermi alla finestra a guardare, scettici.
Nei miei vari incontri con clienti e imprenditori del settore meccanico, ho raccolto molte opinioni a riguardo: che cos’è che sta frenando una delle più grandi rivoluzione tecnologiche, a detta di Forbes, della storia?
In questi mesi ho messo insieme vari dubbi e obiezioni e quella più impattante, condivisa da molti, mi ha fatto capire dove si annida il problema, che non permette di fare un salto tecnologico e di passare dai metodi tradizionali a quelli additivi con successo.
Questo blog è nato proprio per sopperire a una grave mancanza, che è quella dell’informazione.
La tecnologia additiva è avanti anni luce e va come un treno, mentre la formazione in questo ambito è indietro secoli.
Tecnici e progettisti in gamba, che potrebbero essere pronti ad accogliere la stampa 3D, come una volta si è adottato il CAD al posto del tecnigrafo, si trovano spaesati nella foresta dei sistemi additivi e non ne conoscono le regole più importanti, perché la maggior parte dei produttori di stampanti 3D generaliste si limita a vendere la tecnologia e non a formare e informare gli utenti per sfruttarla al meglio.
Prima di svelarti
La regola numero uno da conoscere, che ti permetterà di sfruttare la stampa 3D per velocizzare la tua produzione del di 1/3 del tempo
devo farti una premessa: ogni cambio tecnologico nella storia necessita prima di tutto di un cambio di mentalità.
Per cambiare mentalità, ci vogliono prima le giuste informazione; ecco che ci troviamo allo stesso bivio.
Il problema che ho riscontrato, parlando con molti imprenditori meccanici, è che c’è sì la volontà di cambiare metodo produttivo, mantenendo però la stessa mentalità e lo stesso modo di concepire la produzione, come se la stampa 3D usasse gli stessi procedimenti dei metodi sottrattivi.
Ad esempio: mi è stato spesso chiesto di produrre dei componenti in 3D, con un disegno pensato per la produzione in asportazione truciolo.
Se vuoi produrre i tuoi componenti semplici, come un cilindro, un distanziale o un alberino con una stampante 3D, pensando di abbattere i costi di produzione, sei fuori strada
MA non è colpa tua:
nessuno ti ha spiegato la regola d’oro della stampa 3D, ovvero nessuno ti ha detto che prima di tutto bisogna cambiare mentalità e prospettiva.
Ecco quindi che:
Non ti conviene, a livello economico e in termini di tempo, produrre i tuoi componenti progettati per l’asportazione truciolo, con i metodi additivi
Segnati questa frase e scrivitela dove puoi leggerla sempre, perché è un comandamento fondamentale.
Molti tecnici e imprenditori, che non conoscono questa regola, vogliono produrre i loro componenti, progettati per fresa e tornio, in 3D, sperando di velocizzare il lavoro e spendere meno.
Prima ancora di dare avvio alla stampa però, servono altri passaggi:
1) Cambiare mentalità
Prima pensavi di scavare nel pieno, come uno scultore con la sua statua.
Con i metodi additivi invece devi pensare di creare quasi dal nulla: da un pugno di polvere, otterrai un intero componente complesso, già assemblato. Sembra incredibile, ma questa è proprio la magia e il vantaggio della stampa 3D.
Non dovrai più progettare e disegnare un pezzo suddiviso in più parti, ma dovrai
partire già progettando nel software CAD un pezzo unico, uniforme, che non ha bisogno di essere assemblato in un secondo momento.
Come vedi, prima ancora di passare alla produzione, devi imparare a guardare e a ingegnerizzare i progetti dei tuoi componenti con la consapevolezza che non dovrai scavare il materiale e che l’approccio di progettazione è completamente diverso.
Con una stampante 3D NON dovrai assemblare parti per comporre un oggetto, ma potrai produrre direttamente l’intero componente in un unico passaggio
Risparmiando soldi e tempo.
Immagina di dover produrre il tubo del rubinetto: con l’asportazione truciolo dovresti disegnare il pezzo tenendo conto delle varie parti che lo compongono.
In più passaggi produttivi andresti a realizzare i vari pezzi e poi li uniresti come in un puzzle. (Quindi avresti bisogno anche di tutta la bulloneria necessaria per l’assemblaggio).
Con la stampa 3D, quel tubo, comprese le viti (di cui non avrai più bisogno), diventerebbe un unico pezzo da produrre in un unico passaggio produttivo, con l’uso di un solo materiale e di una sola forza lavoro.
Ecco che allora la stampa 3D ti permette di:
1) velocizzare la tua produzione del 66% (dato reale, basato su un caso studio, che ti svelerò fra qualche riga);
2) abbattere i costi di produzione: meno spreco di materiale (la polvere può venir riciclata automaticamente fino al 99%), meno forza lavoro, che può essere impegnata a produrre di più in altri tuoi reparti aziendali, e meno costi di magazzino;
3) soddisfare più commesse contemporaneamente, aumentando quindi i tuoi margini e la tua cassa;
2) Reingegnerizzazione del disegno del componente da produrre in funzione della stampa 3D
Il cambio di mentalità deve partire dai tuoi tecnici e dai tuoi progettisti: sono loro che devono dare il La al cambiamento, disegnando già il componente per la produzione in sistemi additivi; questo lavoro non lo fa il computer, ma l’ingegno dell’uomo.
Dato che il materiale non dovrà essere tolto come con i metodi tradizionali, ma dovrà essere posizionato solo nei punti strategici, che rendano il componente stabile e leggero insieme, il disegno dovrà essere ingegnerizzato per ottimizzare lo spazio, lasciando vuote le parti dove l’aggiunta di materiale sarebbe solo un inutile eccesso.
La stampa 3D permette di sfruttare il principio dell’ottimizzazione topologica, ovvero dei calcoli geometrici che permettono al macchinario di distribuire la polvere metallica solo dove è necessario, così da non appesantire INUTILMENTE il pezzo.
3) Scegliere i giusti componenti da stampare
Non cercare di produrre con i sistemi additivi pezzi semplici, che riesci a realizzare in poco tempo con l’asportazione truciolo.
Non ha senso.
Costa davvero troppo.
E ti fa perdere tempo.
Con la stampa 3D puoi realizzare invece:
1) oggetti complessi, ovvero geometrie impossibili: componenti cavi all’interno o con strutture articolate, impossibili da produrre con i metodi tradizionali;
2) componenti di piccole o medie dimensioni, per ottenere la solidità idonea per le applicazioni meccaniche;
Stampando in 3D solo componenti di dimensioni contenute, avrai la garanzia che il laser della stampante abbia fuso in modo compatto tutto il pezzo, senza lasciare pericolosi pori interi, che sbriciolano i tuoi componenti al primo soffio di vento;
3) piccoli-medi lotti di componenti speciali: potrai personalizzare ogni pezzo a seconda delle richieste del tuo cliente o delle specifiche proprietà produttive del tuo macchinario.
La stampa 3D è inutile, se la usi senza tenere conto della regola d’oro e di questi tre passaggi di cui ti ho appena parlato.
“Ti sembra ancora impossibile, rispettando le regole di questa strepitosa tecnologia, poter produrre i tuoi componenti meccanici, velocizzando la tua produzione del 66%?”
Spero che tu non mi creda sulla parola, perché quando si parla di meccanica e impresa, ci vogliono i numeri e le prove, ecco perché con un click potrai scaricare gratis:
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Quello che invece pagherai, saranno tutti gli anni che hai perso a stare alla finestra, inattivo, a guardare i tuoi concorrenti modernizzare la propria produzione con la stampa 3D, arricchendosi prima di te.